2019-10-01 / VLE PAGES
La grammatica non basta!
Saper parlare efficacemente una lingua, dunque, comporta anche il conoscere, almeno in parte, comportamenti conversazionali, norme culturali e sociali che regolano l’uso concreto delle lingue; e conoscere approfonditamente solo il piano grammaticale di una lingua non vuol dire essere in grado di comunicare in quella certa lingua: se ignoro fatti pragmatico-culturali, infatti, incomprensioni e fraintendimenti su l piano dei significati culturali e sociali possono renderere i miei tentativi di comunicazione fallimentari nonostante la correttezza grammaticale delle mie frasi. Per questo motivo, nella didattica delle lingue, in particolare in un approccio plurale di tipo interculturale, assume un ruolo di rilievo la nozione di competenza comunicativa interculturale (ovvero la capacità di parlare altre lingue, comprendendo anche modi di comportarsi e di pensare diversi dal proprio) come obiettivo formativo, a cui concorrono conoscenze di psicologia, sociologia e antropologia della lingua. Il bagaglio di una persona che impara una lingua si arricchisce di nuovi modi di pensare e nuovi modi di vedere le cose.
Nell’ambito di classi con repertori plurilingui, il confronto culturale e linguistico aiuta i bambini a sviluppare una sensibilità interculturale. Attività che coinvolgano la relazione lingua-cultura e il confronto di abitudini culturali e usi linguistici possono stimolare nei bambini la riflessione sul relativismo linguistico e culturale. I bambini sono sollecitati a riconoscere che il proprio modo di osservare il mondo è solo uno dei modi possibili.